sabato 26 luglio 2014

Eraclea Minoa, dal 2007 con i Teatri di Pietra_ la scheda del sito

si ringrazia ... Virginia C

Il Teatro che si specchia nell'azzurro mare”

Una sottile e tortuosa striscia di colore verde-azzuro s’insinua attraverso la provincia di Agrigento, fino a confondersi con le acque trasparenti del Canale di Sicilia, a breve distanza dalla collina di Girgenti: è il fiume Platani, dai Greci chiamato Alikos – il fiume “salato” – che segnava il confine, naturale e culturale, tra i territori cartaginesi, ad Ovest, e quelli greci, ad Est. Oggi come allora, l’ultima ansa del fiume abbraccia l’antica città portuale di Minoa, fondata dai Selinuntini per dispetto dei limitrofi Akragantini. Narra la leggenda che proprio in questi luoghi, nel cuore del regno sicano del re Kokalos, avrebbe trovato la morte il saggio re cretese, Minosse, durante l’inseguimento del mitico inventore del labirinto, Dedalo. Qualcuno le aggiunse poi il nome di Eraclea, in onore dell’invincibile eroe dei Greci che, dall’estremo Occidente di Gibilterra, nel paese di Erytia, percorse l’Italia intera con i buoi sottratti al mostruoso Gerione e poi, solcate per due volte le infide acque dello Stretto, compì il periplo della Sicilia, per imbarcarsi infine alla volta della Grecia. Bianco e azzurro sono i colori dominanti che riempiono lo sguardo mentre contemplo l’assolato panorama che si prospetta verso Sud: il sito archeologico di Eraclea Minoa, adagiato come un gabbiano sulle spiagge di Capo Bianco. Bianca e riverberante di luce è la sabbia che circonda questo luogo, bianco e cristallino è il calcare che lo compone. Azzurro e striato di nuvole è il cielo che lo sormonta, azzurro e increspato dalla brezza è il mare che lo lambisce.
Ripercorrendo le insule ortogonali della città ellenistica e poi romana, disposte su terrazze digradanti verso il mare, riecheggiano alla mente le parole di Marco Tullio Cicerone, che racconta ai giudici le vessazioni e i soprusi inferti alla città per mano del corrotto e disonesto pretore di Sicilia, Verre. Eppure viste da qui, le case degli Eraclei sembrano semplici e modeste dimore, con la cisterna al centro del cortile per raccogliere le acque piovane, e il sacello di famiglia – il lararium – allestito con l’edicoletta e il piccolo altare per onorare gli dei Lari, custodi del sacro focolare domestico; dai pochi resti preservati in situ, possiamo immaginare gli intonaci colorati che vivacizzavano le pareti interne e il cocciopesto rosso o i mosaici che animavano i pavimenti. Infine, immerso nella luce accecante di mezzogiorno e rivolto a Sud verso il mare turchese, il candido e sabbioso teatro, fragile come l’arenaria marnosa con cui è stato creato, si appoggia leggiadro a una collinetta, preservando nel suo grembo gli antichi misteri dei suoi primi spettatori, perla preziosa custodita nella conchiglia madreperlacea. Oggi la cavea è sottratta allo sguardo accecante del sole tramite un’aliena tettoia, che costringe pubblico e attori a prendere posto più avanti. Indugiando sui gradini gessosi, in attesa che il rito serale del teatro abbia inizio, mi inebrio dell’odore di salsedine che impregna questi muri e scopro, meraviglia della vista, quante sfumature di indaco e violetto può restituire questa pietra così friabile, eppure così densa di memorie, nella luce futurista del tramonto.
------------------
C'è vita!:
http://teatridipietrasicilia.blogspot.it/2014/07/eracleaminoa-cattolica-eraclea.html
------------------
Come arrivare:
SS 189 Palermo-Agrigento, SS 115 direzione Sciacca, SP 30 direzione Eraclea Minoa
oppure:
SS 624 Palermo-Sciacca, SS 115 direzione Agrigento, SP 30 direzione Eraclea Minoa
------------------
Per saperne di più:
http://www.libraweb.net/sommari.php?chiave=39
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=35&IdSito=9&IdC=&IdS=&IdAS=
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_DIR_AREE_TEMATICHE/SIT_PARCHI/Riserve/Agrigento/Foce%20del%20fiume%20Platani
http://www.visitvalledeitempli.it/foce-del-fiume-platani/