sabato 23 febbraio 2013

Elezioni di febbraio e l'isola ferma

Vuota Concretezza 
e il V(u)OTO di febbraio
dal redazionale dei Teatri di Pietra
 
........ Bel paradosso quello di dedicarsi al presente coltivando la folle speranza che sia transitorio, che non si trasformi mai in passato o storia, quasi non fosse un istante di vita, perchè tempo non amato, non condiviso e soprattutto non utile ad alcuno o alcunchè . Strana vita : un passato da superare (e forse obliare), un futuro da perseguire senza entusiasmo e con diffidenza e nel mezzo un presente insistente.. che non piace... non gratifica.... ma ci risolve con le mille battaglie silenziose vinte....“forse fra dieci anni torno a vivere.. quando tolti i debiti messe a posto le cose..” .Già fra dieci anni.
Chissà se il dissesto del territorio aspetti dieci anni o nel frattempo crei una serie infinita di disastri naturali, chi può dire se le contradizioni sociali possano aspettare dieci anni, se la malta che tiene unite le pietre delle dieci, mille Pompei non sarà sgretolata fra dieci anni, se il malaffare che sembra tarare ogni nostra azione moltiplicandone il costo non avrà allontanato di altri dieci anni la scadenza dei personali affanni, se l'idea astratta di “bene comune” reggerà al deterioramento e all'usura di un tempo fatto di concretezze rimanendo principio fondante di adesione e partecipazione per le nuove generazioni, se di fronte ad una comunità annientata nella sostanza - fra dieci anni avrà motivo di esserci teatro, musica, arte da sempre definiti “specchio di un paese e della suo tempo”. Se la tesi fosse vera...

Che c'entra tutto questo? Molto. >>> segue