PARCO
ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE
E CAVE DI CUSA
ESTREUSA
CAPUA ANTICA FESTIVAL
TEATRI DI PIETRA SICILIA
-
calendario #1°step -
Gli
spettacoli alle ore 17,00
Biglietteria
presso il sito : ingresso 10 euro - ridotto: convenzionati /
associazioni / studenti
info : teatridipietra@gmail.com/ teatridipietrasicilia.blogspot.it
https://www.facebook.com/events/195026594404013/
info : teatridipietra@gmail.com/ teatridipietrasicilia.blogspot.it
https://www.facebook.com/events/195026594404013/
prenotazioni
: whatsapp 333 709 7449
------------------------- sabato 25 novembre----------------------
ore 17.oo
‘U
CICLOPU, GIUFÀ E FIRRAZZANU di e con Gaspare Balsamo
‘U
Ciclopu, Giufà e Firrazzanu è uno spettacolo di cunto liberamente
ispirato al libro IX dell’Odissea. Intreccia, attraverso una
drammaturgia originale scritta e orale, alcuni racconti tipici della
narrazione siciliana. Tutta la performance, sia nelle forme che nei
contenuti, si basa sui modelli e sulle tecniche di rappresentazione
tipiche della matrice teatrale siciliana: il cunto, la narrazione
epica, la recitazione con le voci dell’opera dei pupi, la
declamazione e alcuni dei repertori tipici della letteratura popolare
orale. Infatti, dentro il noto episodio del Ciclope, particolarmente
originali sono gli innesti dei racconti di Giufà e Ferrazzano. Ed è
proprio ad opera dei personaggi principali del racconto guida, che i
fatti dello stolto Giufà e del furbo Ferrazzano vengono narrati.
Saranno proprio il Ciclope e Ulisse a diventare essi stessi cuntisti
e a narrarne alcune storie. La drammaturgia sui personaggi e lo stile
della performance sono in linea sia con il modello classico del canto
dell’Odissea, sia con il tono parodistico del dramma satiresco, sia
con gli elementi tipici del cunto. Tali combinazioni di
elementi reali e fantastici, tragici e grotteschi permettono alla
performance di avvalersi di codici espressivi diversi a forte matrice
Sud mediterranea.
Gaspare
Balsamo è nato a Erice(TP) il 22/06/75. E’ autore, attore,
cuntista e regista teatrale. Apprende l’arte del cunto siciliano
con il maestro Mimmo Cuticchio e egli stesso è oggi uno dei maggiori
rappresentanti del cunto della nuova generazione.
Formatosi
come attore presso il CTA (Centro teatro ateneo) dell’università
di Roma “La Sapienza”, dove consegue inoltre la laurea in Lettere
(Arti e scienze dello spettacolo), si diploma in recitazione
all’accademia teatrale dell’Orologio e si specializza
all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’amico.
E’
autore di diversi testi teatrali, nei quali figura come interprete.
In essi il cunto è strumento civico di denunce e squarci non editi.
E’
docente di lingua e drammaturgia siciliana presso l’accademia
teatrale di Viagrandestudios (CT).
Come
attore ha inoltre lavorato nello spettacolo teatro novella “Bizarra”
di Rafael Spregherlbud, con la traduzione e la regia di Manuela
Cherubini, vincitore del premio Ubu 2011, nella “Festa del
Paparacchio” di Andrea Cosentino, in “Scuossa” di Giuseppe
Massa, “Mutu” di Aldo Rapè, “Giovanni e Paolo” di Dario
Garofalo, nell’opera lirica “Orlando” da G.F Handel con la
regia di Maria Paola Viano. Ha collaborato con la Fondazione
RomaEuropaFestival e con la Fondazione Fiumara D’arte. Collabora
attivamente con l’AME (Associazione musicale Etnea) e con il poeta
Biagio Guerrera. Nella musica varie sono le sue collaborazioni con
diversi musicisti, tra cui quelle con Alfio Antico, Cesare Basile,
Rita Botto, Puccio Castrogiovanni, Giancarlo Parisi, Luca
Recupero,Unavantaluna. Da segnalare il progetto europeo “Torrent”
con i musicisti Werner Cee, Alf Terje Hana e Giovanni Apprendi.
Alla
radio ha partecipato in veste di attore e cuntista al progetto di
radio-dramma sull’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo con la
Deutschland Radio Kultur di Berlino.
Al
cinema e in tv ha lavorato con Salvo Cuccia, David Riondino, Toni
Trupia, Alberto Negrin.
Studia
e pratica scherma corta e bastone siciliano con il maestro Giuseppe
Bonaccorsi.
------------------------- domenica 3 dicembre ----------------------
ore 17.oo
LA
CANTATA DI LI RUJNI di e con Carlo Muratori
“Le
macerie accumulate dalla storia recente e le rovine nate dal passato
non si assomigliano.
Vi
è un grande scarto fra il tempo storico della distruzione, che
rivela la follia della storia (le vie di Kabul o di Beirut), e il
tempo puro, il tempo
in rovina,
le rovine del tempo che ha perduto la storia o che la storia ha
perduto” Marc Augé
I
canti raccolti da Luigi Lombardo in "Catastrofi e storie di
popolo" hanno portato Carlo a “risentire” i cunti del
dolore del 1693-1993 e riproporre le “antiche storie cantate di
cataclismi e disastri naturali in Sicilia”.... stessa violenza,
sismica e non solo, oggi in altre terre, e tante altre violenze per
inimmaginabili guerre ed esodi, perpetuano il senso del dramma
vissuto e lo dilatano nel tempo.
Un
progetto nato nel '93 e nella nuova versione musicale offerta da
Carlo Muratori in DIES IRÆ -La Cantata di li rujni, al centro c’è
la Voce, quella sua, forte e fluida, che grida, attraverso
l’immutabilità di quel dolore, l’ira di oggi.
Da
una parte Il persistere del ricordo della tragedia nella tradizione
orale anche se le catastrofi naturali o altre di natura
socio-economica hanno sempre influenzato canti e “storie” del
popolo siciliano, a testimonianza di quanto profondi siano stati i
mutamenti apportati dal terremoto ai luoghi e quanto grave sia stata
la perdita della loro riconoscibilità. ... dall'altra il tempo che
ha le sue strane vie e i suoi misteriosi meccanismi. Le immagini che
in questi giorni ci vengono proposte continuamente da tv e web ci
raccontano di altri terremoti, di altre ferite, di dolore e paura
delle popolazioni coinvolte. Immagini di distruzione, ammassi di
rovine indistinte a fare da sfondo alle
facce
sconvolte di quella gente.
Quannu
la gran putenza Iddiu si smovi
e
fa trimari la mala natura
se
un ditu di sua manu sulu movi
trema
la terra, lu celu si scura.
L’Apocalisse
in lingua siciliana; metricamente perfetto. Mette paura!
La
musica era già parte di quei versi; mentre li leggevo cantavano da
soli; si trattava solo di liberarla dalle pieghe del tempo. Le parole
ardono come tizzoni e il fuoco della terra urla il suo ingrato
compito ....
Eppoi
le parole di Augé...
e il tempo della rujna va oltre la constatazione delle epoche e del
tempo, delle città e dei paesaggi... una sorta di monito e di
invocazione alla vita .Perchè le rovine, riescono ad uscire dal
gioco folle del mondo contemporaneo, a sottrarsi alla
spettacolarizzazione , sfuggono al "tempo reale", alla
"diretta", e risvegliano la "coscienza della mancanza"
.
Quella
stessa coscienza che mi costringe e, credo tutti gli artisti, a
ricercare, costruire e ri-costruire, inventare e provare - in ogni
momento – il tempo "nuovo".
------------------------- sabato 09 dicembre ----------------------
ore 17.oo
LA
DANZA DEL MITO , DAPHNE
con
Carlotta Bruni, Rosa Merlino, Luca Piomponi
drammaturgia
e coreografia Aurelio Gatti
produzione
MDA Produzioni Danza
Il
mito di Apollo e Dafne è la storia di un amore mai realizzato., ma
anche di un paradosso: Proprio il dio protettore delle arti mediche
non riesce a trovare un farmaco per la ferita infertagli da Eros;
proprio il nume che conosce presente, passato e futuro, lascia che la
sua mente onniveggente sia offuscata dalla tenace passione per la
bellissima Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea.
Apollo,
nel vederla, se ne innamora, ma la fanciulla, nel vedere il dio,
fugge ed egli la invoca …
«Ninfa
penea, férmati, ti prego: non t'insegue un nemico;
férmati! Così davanti al lupo l'agnella, al leone la cerva,
all'aquila le colombe fuggono in un turbinio d'ali,
così tutte davanti al nemico; ma io t'inseguo per amore!
Ahimè, che tu non cada distesa, che i rovi non ti graffino
le gambe indifese, ch'io non sia causa del tuo male!
férmati! Così davanti al lupo l'agnella, al leone la cerva,
all'aquila le colombe fuggono in un turbinio d'ali,
così tutte davanti al nemico; ma io t'inseguo per amore!
Ahimè, che tu non cada distesa, che i rovi non ti graffino
le gambe indifese, ch'io non sia causa del tuo male!
Quando
ormai sta per essere ghermita, Dafne, esausta, rivolge una preghiera
al padre (o alla madre), affinché la sua forma, causa di tanto
tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la
giovinetta si irrigidisce, i piedi divengono radici, le braccia rami,
il corpo si ricopre di una ruvida scorza: si sta trasformando in un
albero di alloro . Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi; riesce
appena a rubarle un bacio, prima che anche la sua bocca sia ricoperta
dalla corteccia.
Questo
il mito, narrato da Ovidio nelle Metamorfosi.
Viene
naturale prendere le parti di Dafne, che fugge da un accanito e
possessivo spasimante, forse intento a soddisfare la sua passione
senza tener conto della volontà dell’amata, eppure merita una
attenzione la sofferenza di Apollo, il dolore di chi ama senza essere
ricambiato..... Il dio potrebbe avere tutte le fanciulle che vuole,
ma desidera Dafne, non per un capriccio, ma perché è stato ferito
dalla freccia d’amore di Eros. … Non si sceglie di amare e chi
amare.
Perchè
innamorarsi di una creatura che susciterà di certo dolore e rifiuto?
Apollo, che può conoscere il futuro, avrebbe potuto prevedere le
tragiche conseguenze della sua passione eppure, insegue Dafne. Egli è
il dio dell’ordine e del raziocinio, eppure compie atti irrazionali
per amore. La ragione viene sconvolta per colui o colei che si
desidera ardentemente. L'amore, suscita un sentimento di totalità e
interezza, trasfonde nell'idea di armonia, idealizza la vita futura
accanto alla persona amata a tal punto da idealizzare l’altro : il
rifiuto è quasi un omicidio; è come se la persona amata,
respingendo, uccidesse l’immagine ideale che di lei ci si è
costruiti,...
Il
rifiuto è ingiusto. Saffo , nella celebre ode ad Afrodite, invoca
la dea perché ristabilisca gli equilibri e faccia rispettare la
legge cosmica dell’amore, secondo la quale chi è amato ha il
dovere di ricambiare con altrettanto amore. Il rifiuto costituisce un
atto di ingiustizia (adikia).
Nella
realtà, però, non c’è alcuna legge che obblighi ad amare.
Se
Dafne è una vittima, Apollo non va certo giustificato, ma
compatito. Il grande sgomento è che una corsa straordinaria,
rocambolesca, meravigliosa viene interrotta - per sempre . Se non
importano le ragioni e i disegni di Apollo, ugualmente vale per
quelle del rifiuto di Dafne. La corsa di Dafne si è fermata nella
preghiera di metamorfosi, di sottrazione della forma , ma anche di
sviluppo e dinamica …. e la ninfa che correva ora è solo tronco
immobile.
Una
danza per un mito che, malgrado gli usi e gli abusi funzionali alle
diverse mode o epoche, ripropone - integro e autentico il mistero
dell’eros: due interpreti per Dafne – Carlotta Bruni e Rosa
Merlino, un Apollo – il giovane Luca Piomponi, una corsa infinita.
------------------------- domenica
17 dicembre ----------------------
ore 17.oo
TRA.MITI
di
e con
Giovanni Anzalone e Renato Siracusano
concerto
per musica, voce, memoria e cuore
Lo
spettacolo è un racconto musicale per quadri in voce (cunto e canto)
e pianoforte.
Un
concerto per musica, voce e cuore, intercalato da "oasi"
parlate del “cuntastorie” che aprono la strada di tanto in tanto
al raccordo tra i molteplici piani dell’interpretazione e della
fruizione possibile: razionale, emotivo, poetica… ben oltre la
sintesi musicale e immaginaria.
La
voce canta e racconta (in Siciliano e in Italiano), sostiene,
connette, esplora …e la musica ripopola con figure post-umane
l’in-canto della lingua: consonanti evocazioni carnali.
Nello
spettacolo ai pre-testi illustrati si uniscono memorie, così i miti
riprendono vita.
Il
progetto si sviluppa Tra Miti: EROS (il Cosmico), COLAPESCE ( Amore
non corrisposto), ACI E GALATEA (Amore corrisposto), ALFEO
E ARETUSA (Amore è Vita)......
Giovanni
Anzalone
Mitologo
e Cultore delle Tradizioni Popolari
(Canti,
Cunti, Canzuni, Proverbi, Usi e Costumi),
Nasce
a Carlentini nel 1948. Del segno del Leone. DAMS Bologna ad indirizzo
Regia Teatrale.
A
partire dagli anni ’90 fa parte dello Stabile di Catania.
Da
circa un decennio porta in scena, con concerti e performances, gli
antichi Miti di Sicilia.
Ha
lavorato con i più prestigiosi attori del Teatro Italiano , tra
cui:Turi Ferro, Tony Cucchiara,Guglielmo Ferro, Giuseppe Pambieri,
Lia Tanzi, Giulio Farnese, Lydia Alfonsi, Ines Carmona. Yanapakui di
Cile, Romano Bernardi, Ezio Donato, Andrea Camilleri, Lamberto
Pugelli etc
Renato
Siracusano
Pianista
e Compositore,ha collaborato con alcune importanti case di produzione
cinematografica, quali la Cometa Film e la Kamel Film. Nel 2001 a
composto le musiche: per il cortometraggio Figlio di penna, un film
di Francesco Amato prodotto dalla Cometa Film di Bologna, vincitore
del premio jameson al Torino Film Festival e unico corto italiano al
festival di Cannes ; ancora per uno spot pubblicitario prodotto dalla
Kamel Film di Bologna. Nel 2006 ha composto le musiche per il
cortometraggio L’uomo più potente del mondo prodotto dalla Cometa
Film. Ha scritto le musiche per diversi documentari televisivi
prodottoi dalla Cometa Film per RAI TRE tra cui "La Cornovaglia
" e "Sulle Alture dell'Amdo"andati in onda nel
programma di Licia Colo' Alle falde del Kilimangiaro. Attualmente
cura le musiche per la serie di video documentari relativi al
progetto AGIRE POR per il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
Ha
curato le musiche dello spettacolo teatrale Tra.Miti di e con
Giovanni Anzalone andato in scena l’11 e il 13 dicembre 2015
al Teatro Machiavelli di Catania,il 17 Luglio 2016 al Palazzo
della Cultura della città di Catania, il 31 Marzo al Teatro Splendor
della Regione Valle D’Aosta.
Nel
2017 ha scritto le musiche dello spettacolo Eneide.Migrantes di e con
Umberto Broccoli andato
in
scena al Teatro Splendor della Regione Valle D’Aosta in occasione
della Saison Culturelle 2017.
------------------------- giovedì
21 dicembre ----------------------
ore 17.oo
I
MONOLOGHI DELLA DARBUKA
uno
spettacolo ideato, scritto, suonato, e recitato da Giorgio Rizzo
Un
monologo divertente, “deliri quotidiani di un percussionista” che
del ritmo ne ha fatto
un’ossessione.
Dopo anni di passione e di studio della Darboka, strumento medio
orientale, è il
mezzo
attraverso cui si sviluppa il monologo, approfondendo non solo le
tecniche ma anche il
vissuto
ed l’esperienza culturale. È un viaggio nella storia del ritmo; a
partire dal battito cardiaco, il primo ritmo che tutti abbiamo
sentito prima ancora di uscire dal ventre materno, seguendo l'umano
desiderio di comunicare qualcosa che rappresenti il nostro essere
animali senzienti lungo le vie che i ritmi hanno percorso, la loro
diffusione e i cambiamenti storici e geografici. Quanta cultura,
storia e antropologia si celino dietro a un ritmo meritavano di
essere raccontato Giorgio Rizzo ha scelto la forma più immediata e a
lui congeniale quella di raccontare tutto questo accompagnato dalla
sua amata darboka e dal suo innato senso dell' humour e dell'ironia
tipica di chi, pur con grandi capacità musicali, non
siavventurerebbe in campi quali l'antropologia o la filologia
musicale per tenere una lezione di etnomusicologia, ma solo
timidamente e col dovuto rispetto per raccontarci divertendoci la sua
vita da percussionista, che non riesce nemmeno a fare la spesa senza
andare a provare che suono fanno tutti gli oggetti che incontra a
partire dal carrello per finire con la scatola dei borlotti, e per
farci percorrere un viaggio fantastico immaginato e sognato
attraverso il ritmo.
Lo
spettacolo è stato presentato in numerosi teatri in Sicilia e
Italia, per un totale di 40 repliche circa, tra cui : Pisa, Teatro
LARI – Prato, Metastasio – Catania, Teatro Picator, Brancati,
Piccolo teatro, Castello Ursino percorsi d’autunno – Siracusa,
HUB cultura, Festival di giufà – Palermo, La bottega delle
percussioni – Ragusa, Le fate -Messina, Siciliani D’autore
GIORGIO
RIZZO Musicista/Compositore/Producer
Giorgio
Rizzo nasce, musicalmente, nel 1994 entrando fin da subito a far
parte del movimento musicale Catanese, collaborando con vari gruppi
dell’interland siciliano. Partecipa tra il 95 e il 96 al ROXY BAR
di Red Ronny con il duo D’alì, ad Arezzo Wave con gli
Isola,vincendo il primo premio. Nello stesso periodo collabora con
Anna Maria Campione danzatrice della compagnia Grahm, esperienza che
lo porterà allo IALS di Roma, dove diventerà il percussionista
della scuola collaborando con vari ballerini e compagnie di fama
internazionale, Pina Bausch, Momix, Caterina Genta ed altri.
Intraprende gli studi presso l’accademia di percussioni Timba di
Roma, studiando con Roberto Evangelisti. Nel 1997 partecipa alla
manifestazione Intollerance insieme a Carl Potter, percussionista di
fama internazionale, con cui approfondirà la tecnica di congas.
Parte in tour con Franco Califano con il quale registrerà gli
ultimi 4 album. Collabora con Gabriella Ferri , alle trasmissioni
TARATATA’, Teatro 18 con la Dandini, Mollica, Maurizio Costanzo.
Partecipa al disco di Nino D’Angelo “Senza Giacca e Cravatta” e
Marì, seguendo il tour promozionale in tutte le emittenti
nazionali. Ha collaborato con Roberto Angelini nel 1998/99. Diventa
il percussionista della band Rumba de Mar di Alberto Laurenti, con
varie apparizioni televisive, Buona Domenica, Maurizio Costanzo,
Domenica IN..., Fatti Vostri. Lavora con la stessa Band al
Billionaire a Porto Cervo di Flavio Briatore . Approfondisce inoltre
la tecnica di percussioni arabe e flauto ney con i percussionisti
Hossaine Ramzy e Abudha Abdllah. Gli studi musicali lo portano ad
avvicinarsi al mondo medio orientale, dove studia il flauto arabo
(ney), entra nella Band Ensemble Etniche, dove incide il disco Sin
frontiera che verrà vendutoin varie parti del mondo e selezionato
anche in molteplici compilation di musica lounge, tra cui la celebre
Buddha Bar e Nirvana Lunge, Arabica, e Chakra lounge. Nel
settembre 2004 lascia la formazione di Laurenti per tornare in
Sicilia e mettere a frutto le numerose esperienze raccolte, forma un
trio di musica elettroaraba TRIATRIBA, che riscuote consensi
nell’ambito musicale catanese,portando avanti progetti di musica
inedita e strumentale, dalle molteplici influenze proprio come le sue
esperienze.Nel 2005 partecipa al progetto “Orchestra do Mediterrao”
per conto del SESC di Sau Paolo in Brasil, formata da 25 musicisti da
tutto il mondo mediterraneo, rappresentando l’italia. Fonda il trio
di musica medio-orientale Aptal con il quale tra l’altro crea per
MotoMimetico una rivisitazione del Bolero di Ravel e nel 2010
realizzano la colonna sonora del film Meridiano Perduto di Claudio
Fausti prodottodaMajazé –magazzino culturale, con il contributo di
Cine Sicilia Film Commission – Regione Sicilia.Fonda il movimento
didattico musicale “ DUM TAK POWER ” progetto didattico, per lo
studio della darboka, e i ritmi arabi, aperto a professionisti e non,
dal quale forma un ensemble di percussioni e danza “POWER ensemble”
composto da 8 percussionisti 8 musicisti e danzatrici. Collabora
attualmente con Francesca Incudine , registrando il disco “Ietta
Vuci” e con Roberta Gulisano, nella preparazione del suo nuovo
disco. Official Ambassador della WAMBOOKA , strumento a percussione,
presentato al Mann di Londra e Los Angeles, in distribuzione
internazionale. In tour in Malesia, Cairo, Belgio con il gruppo
svedese Tarabband.Con Moni Ovadia e Mario Incudine partecipa a “Le
Supplici” e con “Ifigenia in Aulide” con la regia di Federico
Tiezzi al Teatro Greco di Siracusa. Attualmente è coinvolto in
differenti progetti della compagnia Motomimetico. Ed ha partecipato
alla registrazione dell’ultimo CD di Carlo Muratori “d’amore e
pazienza” .