venerdì 21 dicembre 2012

Che dire? Gli AUGURI sono d'obbligo, una riflessione non fa male.



 Che dire? Gli AUGURI sono d'obbligo, una riflessione non fa male.

Si sta chiudendo un anno cronologico, il 2012, anno bisesto, i cui strascichi ce li porteremo avanti per molto tempo. Forse più che "Strascichi" si dovrebbe parlare di lacerazioni, fratture.... già perchè i bilanci si risanano, le idee, i rapporti, le relazioni, la condivisione, la convizione, la fiducia ... per questi non valgono le regole dell'economia.
Sarà difficile rateizzare una fiducia o un'idea, impossibile dare una adesione come un postdatato ... 
Non serve raccontarsi che il tempo passa, si dimentica, eppoi si supera.  
Non è così, per alcuni ambiti almeno.
Quest'anno, fra poco archiviato, ha svelato le fragilità di un sistema e di un vivere sociale già pesantemente segnato dalla "decadenza" di alcuni  valori , punti fermi intorno ai quali, giusti o sbagliati che fossero, si costruiva l'accordo e il disaccordo, l'adesione o la protesta. In un'epoca in cui ogn'uno ritiene essere punto fermo intorno al quale deve ruotare l'universo.... una crisi, come l'attuale, deflagra con effetti devastanti e le conseguenze si vedono più che mai nell'assenza di "risposte" :
ogn'uno ha il disagio più grande, il disastro più grande, la perdita più grande.... ogni singolo si lamenta, alla maniera sua, ma da solo.
Se questi pensieri investissero solo l'oggi e la circostanza della Crisi, se la riflessione fosse limitata ad un ambito potremmo dirci fortunati... 
Ma ci sono argomenti come la bellezza, il paesaggio, la storia la natura/essenza di una comunità e di un luogo, l'investimento sul futuro, la consapevolezza della comunità ...che sono stati fortemente dileggiati ed emarginati  a seguito di questa " Crisi", tanto da apparire remoti o dejavu. Il disimpegno oggi su questi argomenti equivale a consentire  "il vuoto" e in questo anno di "vuoti" ne abbiamo registrati molti.
Fintanto sono singoli si può parlare di fenomeno sociale, quando sono collettivi e riguardano la rappresentanza, l'amministrazione, la politica si deve parlare di malaffare.
La quiete e la stasi inebetita con cui vediamo accettare questo momento da parte dei più, cittadini o amministratori, esecutori o rappresentanti, non hanno il sapore di rassegnazione o trascendenza, ma di "collusione".

E quindi l'augurio che raccogliamo e facciamo nostro è quello che ci giunge postato da  Hystrioimage su FB : 
            Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: 
            o si fanno la guerra o si mettono d'accordo. (P.Borselliino) .
            Non c'è nessuna guerra o battaglia in corso..... e allora Buone Feste ........... 

            seppure in questa quiete la coscienza muore uguamente e con lei il confronto, 
            la vita e il teatro . 

            E godetevi questo Natale di sereno accordo!