Teatro Antico di Morgantina
Dal 2005 co i Teatri di Pietra Sicilia
“I papaveri di Demetra”

Nel mezzo della vallata, rossa di papaveri cari a Demetra, compare finalmente alla vista la città che fu degli italici Morgeti, poi roccaforte del ribelle Ducezio re dei Siculi, e infine città greca, punica e poi romana. Solitario e dimenticato per secoli il luogo, noto anche come Serra Orlando e oggi Parco Archeologico di Morgantina, è stato indagato a partire dagli anni ’50 dalla Princeton University del New Jersey e dalla Virginia University. Ci si addentra tra le articolate dimore del quartiere residenziale. Sulla soglia di una bella casa a peristilio – detta appunto la Casa del Saluto - vengo accolta dall’augurale iscrizione di benvenuto “euechei”, scritta con le tesserine bianche sul cocciopesto rosso. L’ariosa agorà urbana, abbellita dal potente Ierone di Siracusa, ricorda nel suo aspetto scenografico – che a fatica cerchiamo di figurarci dai resti di fondazione - le monumentali agorai ellenistiche delle città greche d’Asia Minore. I piccoli sacelli e gli altari ora circolari ora rettangolari, impiantati sulla piazza civile, suggellano l’arcaico legame tra la città e le dee Demetra e Kore. Superate le fontane pubbliche e gli edifici per la vita politica – il bouleterion e il prytaneion – lo sguardo s’impiglia sulla geniale creazione della gradinata trapezoidale – l’ekklesiasterion per le assemblee cittadine – che congiunge la parte superiore dell’agorà, delimitata dalle stoai doriche, a quella inferiore, circondata da capienti granai. E ancora, proprio di fronte all’area sacra delle divinità chtonie, come un balcone affacciato sulle cerimonie religiose si apre meraviglioso il raccolto teatro – circa duemila posti – che l’iscrizione greca sul 12esimo gradino annuncia, compiaciuta: “Archelao figlio di Euclide donò a Dioniso”. Mi sporgo dall’alto verso il cerchio dell’orchestra e lo scarno profilo dei resti dell’edificio scenico, che rivivono ora sotto i rapidi passi dei nuovi attori e le aeree scenografie del XXI secolo. Nel silenzio della sera, tra un verso, un gesto e un pensiero dello spettacolo, si ode ancora, nella distesa tutt’intorno, il fruscio della veste di Demetra che vaga tra le spighe di grano e l’eco del suo lamento in cerca della fanciulla rapita.
C'è vita!:
Come arrivare:
Autostrada A19 Palermo-Catania, uscita Enna, SS 561 direzione Pergusa, SS 117 bis direzione Aidone.
Per saperne di più:
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/deadimorgantina/index.html
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/info/multimedia.html#en
http://www.comune.aidone.en.it/sa/sa_p_testo.php?idservizio=10003&x=43584e3a5f097ce92781543d6aa1862f
http://www.prolocoaidone.it/polis_di_morgantina.html
http://www.aidone-morgantina.it/
Scavi delle Università americane:
http://web.princeton.edu/sites/Archaeology/rp/morgexhibit/morg1.html
http://morgantina.org/
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